Fondazione Mangone: “Grande successo per la mostra “Dall’Acheronte a Edgar Degas”, ospitata a Capaccio”

Fondazione Mangone: “Grande successo per la mostra “Dall’Acheronte a Edgar Degas”, ospitata a Capaccio”

Il Pittore Fernando Mangone: “Un viaggio tra mito, storia e pittura che ha affascinato centinaia di visitatori nel Giardino di Palazzo Rubini”

Si è conclusa con un successo straordinario la mostra “Dall’Acheronte a Edgar Degas”, allestita nel Giardino di Palazzo Rubini e promossa dalla Fondazione Arte Mangone F.A.M. ETS. Per tutto il mese di agosto, centinaia di visitatori hanno affollato le sale e gli spazi esterni dello storico palazzo settecentesco, trasformato per l’occasione in un crocevia di memorie, suggestioni e visioni pittoriche. L’idea della mostra affonda le sue radici nella storia e nella leggenda di Capaccio. Nel novembre del 1811, Gioacchino Murat, maresciallo dell’Impero e cognato di Napoleone Bonaparte, fece visita a Castellabate e a Capaccio. Qui fu ospite del Barone Gaetano Bellelli, padre di Gennaro, immortalato anni dopo da Edgar Degas nel celebre dipinto La famiglia Bellelli, oggi conservato al Musée d’Orsay di Parigi. La tradizione racconta che, decenni dopo, lo stesso Degas tornò a Capaccio insieme a Paul Cézanne, ospiti di Laure, sorella del padre di Degas e moglie del barone Gennaro. Si narra che i due pittori francesi, giunti dalla foce Sele, furono condotti a dorso di asino da Ferdinando Desiderio, nonno del pittore Giovanni Desiderio, in arte Wilken’s Hans. Proprio il giardino di Palazzo Rubini, intatto nelle sue atmosfere, è stato il teatro naturale di questo nuovo incontro con l’arte: un luogo sospeso tra mito e memoria, oggi restituito alla comunità grazie alla pittura di Fernando Mangone.
La mostra ha proposto un percorso che unisce mito e modernità, archetipi antichi e linguaggi contemporanei. Dalle tele dedicate alle divinità greche – Poseidone, Hera, Hera Vera – fino a opere di potente immaginazione come Il riposo di Van Gogh sotto il tempio di Nettuno di Paestum, il lavoro di Mangone ha saputo ricucire il filo che lega la Magna Grecia alla pittura europea, Degas al Cilento, l’identità locale alla ricerca universale.

Il Pittore Fernando Mangone: “Dall’Acheronte a Edgar Degas è il mio omaggio alla memoria e alla bellezza. Ho voluto che le mie opere diventassero un ponte tra passato e presente, un viaggio interiore che si alimenta di mito, di storia e di identità”.

Pasquale Barlotti, organizzatore della mostra: “Frammenti di Unità, da Mangone a Degas: questo progetto nasce dal desiderio di intrecciare la storia del territorio con la grande pittura. Murat, i Bellelli, Degas, Cézanne: nomi che hanno segnato la memoria di Capaccio e che oggi ritrovano vita grazie all’arte di Mangone. È stato emozionante vedere il pubblico cogliere questa continuità”.

Anna Coralluzzo, presidente della Fondazione Arte Mangone: “Con questa mostra Palazzo Rubini ha dimostrato la sua vocazione a essere luogo vivo di cultura. La grande partecipazione ci spinge a continuare nel nostro lavoro di valorizzazione dell’arte di Mangone e di promozione del territorio cilentano come terra di cultura, non solo di paesaggi”.

Con la chiusura di “Dall’Acheronte a Edgar Degas”, la Fondazione Arte Mangone segna un traguardo importante, aprendo nuove prospettive per un percorso culturale che vuole rendere il Cilento protagonista in Italia e nel mondo.