Inaugurata a Lanuvio la mostra “Connessioni culturali”

Inaugurata a Lanuvio la mostra “Connessioni culturali”: il pittore campano Fernando Mangone tra arte contemporanea e storia dei Castelli Romani

Il Museo Diffuso di Lanuvio apre le porte alla mostra che trasforma reperti archeologici e miti antichi in pittura contemporanea

Un viaggio tra miti, reperti archeologici e segni contemporanei: la mostra “Connessioni culturali. L’archeologia musa ispiratrice di Fernando Mangone” ha aperto a Lanuvio, trasformando il borgo dei Colli Albani in un palcoscenico dove passato e presente si incontrano in un dialogo emozionante. Forse nessun luogo come Lanuvio si presta a un confronto tra antico e contemporaneo. Lo ha compreso Fernando Mangone, artista di Altavilla Silentina, “giramondo” e attento osservatore delle capitali artistiche europee, che ha scelto il borgo come musa ispiratrice per una mostra che unisce arte, storia e archeologia. Mangone commenta: “La mia arte nasce dall’incontro tra passato e presente. Qui a Lanuvio ogni reperto e ogni mito diventano occasione per creare un dialogo tra storia e contemporaneità, dando voce a ciò che spesso rimane silenzioso nei musei.”
Anna Coralluzzo, Presidente della Fondazione Arte Mangone, aggiunge: “Questa mostra è un ponte tra epoche diverse, un’occasione unica per vivere la storia attraverso la pittura contemporanea. Ogni opera trasforma il museo in un luogo vivo di emozione, ricerca e conoscenza.”
Il progetto Connessioni culturali valorizza in modo originale il Museo Diffuso di Lanuvio. Come sottolinea il Dott. Luca Attenni, Direttore del Museo Diffuso: “Grazie al dialogo con l’arte contemporanea, le testimonianze archeologiche di Lanuvio trovano nuove interpretazioni, rendendo il museo un luogo aperto e capace di dialogare con la società di oggi.”
Il Sindaco Andrea Volpi e Presidente del Consiglio Delegato alla Cultura Alessandro De Santis evidenziano come l’iniziativa rappresenti una tappa importante nel percorso culturale che sta trasformando il Museo Diffuso da novità a realtà stabile, capace di raccontarsi attraverso iniziative di contaminazione culturale. La mostra propone una rilettura nuova della storia di Lanuvio attraverso lo sguardo di un artista contemporaneo di fama internazionale. Nelle sale del Museo Archeologico, Mangone reinterpreta reperti e simboli storici con un linguaggio moderno, trasformando luci, colori e forme in narrazione pittorica. Le antiche terrecotte, i vasi e i materiali votivi prendono vita sulla tela, così come Giunone Sospita, rappresentata con la pelle di capra sul capo, la lancia in mano e il serpente sacro, simbolo del culto primaverile dedicato alla fertilità dei campi.
Il percorso espositivo continua con Poseidonia-Paestum, dai templi di Nettuno, Hera e Atena, al Foro Romano, ai vasi a figure rosse e nere, fino alla celebre Tomba del Tuffatore, reinterpretata più volte con tecniche sempre nuove. La pittura di Mangone unisce la velocità e sicurezza dell’Espressionismo, la ricchezza cromatica dei Fauves e suggestioni di Street Art e Pop Art, con segni rapidi, sciabolate di colore e intensa luminosità. Ogni opera diventa un momento concreto di emozione, trasformando il museo in un palcoscenico dove storia e arte contemporanea dialogano.
Un ringraziamento speciale va al Sindaco, al Presidente del Consiglio Delegato alla Cultura e al Direttore del Museum Grand Tour per il sostegno che ha reso possibile l’evento. La mostra, visitabile fino al 26 novembre 2025, è realizzata con il patrocinio del Comune di Lanuvio, del Museum Grand Tour, della Fondazione Arte Mangone e dell’Associazione Terra Cilento, con la partecipazione straordinaria di Walter Maioli. È un’occasione unica per riscoprire Lanuvio con occhi nuovi, lasciandosi guidare dalla sensibilità e dalla visione artistica di un Maestro che usa l’arte per connettere epoche, luoghi e culture.