Alessio D’Amato, assessore alla sanità della Regione Lazio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sulla situazione Covid nel Lazio. “Stiamo combattendo dal 29 gennaio, oggi siamo in una fase diversa rispetto al passato perché i casi che individuiamo sono asintomatici, li andiamo a scovare attraverso un’attività di testing e poi di tracciamento. Questo dovrà proseguire ancora di più nelle prossime settimane, soprattutto con l’avvio dell’anno scolastico. La rete ospedaliera, delle terapie intensive si è molto rafforzata in questi mesi e questo è di aiuto nel caso ci dovesse essere una recrudescenza del virus”.
Sui dati di questi giorni. “I numeri non sono allarmanti, l’incidenza dei positivi sul numero dei test effettuati è relativamente bassa, molto più bassa di quella che abbiamo avuto nei picchi di fine febbraio-inizio marzo. Questo significa che c’è stata una capacità di aumentare l’attività di testing e di tracciamento. Questo lo consideriamo un fattore importante e positivo. Soltanto negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino dal 16 agosto sono stati effettuati oltre 14mila tamponi con un’individuazione di positivi asintomatici di 172. Un’attività importante che noi vogliamo proseguire. Presto avremo, attraverso una gara pubblica che stiamo facendo con la Regione Veneto, un milione di tamponi rapidi che danno risultati in mezz’ora e che ora stiamo utilizzando negli aeroporti e nei porti. Con questo strumenti renderemo più sicuri i trasporti e anche l’attività scolastica. Di fronte alla tutela della salute pubblica, di fronte al contrasto dell’epidemia i costi non sono un elemento determinante, l’elemento determinante è la tutela dei cittadini”.
Sui rientri dalla Sardegna. “Stiamo facendo un lavoro enorme, innanzitutto al porto di Civitavecchia dove solo ieri sono stati fatti circa 3mila tamponi per i viaggiatori in arrivo dalla Sardegna. Avremmo preferito una modalità diversa di reciprocità, purtroppo non è stata possibile, non per colpa nostra. Ma questo non ci ha fermato. Stiamo preparando anche un documento tecnico. Evidentemente in Sardegna c’è stato un calo di attenzione sulle misure di sicurezza preventive che andavano attuate. Autorità terze dovranno verificare se c’è stato il rispetto delle regole. A noi interessa tutelare la salute dei cittadini. Sta piano piano calando il numero dei positivi con la diminuzione degli arrivi”.
Sul ritorno a scuola. “Ci saranno due azioni principali: i test sierologici a tutto il personale scolastico che sono iniziate il 20 agosto, ad oggi abbiamo 35mila prenotazioni e ci aspettiamo un aumento considerevole in questa settimane. La modalità di prenotazione è attraverso le scuole. La seconda azione importante è la nascita delle equipe anti-covid nelle scuole, composte da operatori dei nostri servizi di prevenzione. Queste sono un elemento importante perché, insieme alle autorità scolastiche, dovranno monitorare la situazione e laddove emergessero criticità dovranno far intervenire le squadre Uscar che sono unità mobili che potranno eseguire direttamente in loco i test, in questo caso anche i test rapidi. Il messaggio che vogliamo dare è di speranza e fiducia, i nostri operatori stanno facendo uno sforzo enorme”.