Comitati e associazioni preparano la “guerra di trincea” e affilano le armi democratiche per dire “no” alla discarica di Albano Laziale e ai rifiuti capitolini presso il sito di Roncigliano. Appena dopo le vacanze natalizie, l’intenzione è di una manifestazione congiunta sotto la sede della Città Metropolitana di Roma in piazza Santi Apostoli, insieme a cittadini, associazioni e comitati territoriali (e con la partecipazione del Comune di Albano Laziale) per chiedere – tutti insieme – al sindaco capitolino Roberto Gualtieri “di non sottoscrivere la proroga di ulteriori 6 mesi della folle ordinanza di riapertura della discarica di Albano sottoscritta dall’ex sindaca di Roma, Virginia Raggi, a luglio scorso, visto che il primo cittadino di Roma che riveste anche il ruolo di sindaco della ex Provincia è l’unico deputato a firmare o meno la proroga. Inoltre, lo scopo dell’iniziativa sarebbe anche quello di invitare l’assessora capitolina ai Rifiuti Sabrina Alfonsi di trovare soluzioni alternative ad Albano all’interno del suo territorio di competenza”, spiegano Salute Ambiente Albano e Ust.
È l’ipotesi di cui si è discusso ieri pomeriggio 22 dicembre, a palazzo Savelli, sede del comune di Albano. Presenti all’incontro il sindaco Massimiliano Borelli, l’assessore ai Rifiuti Maurizio Sementilli, la comandante della Polizia Locale Maria Luisa De Marco, i referenti dell’associazione Salute Ambiente Albano, Amadio Malizia e Elena Mazzoni; del comitato UST, Ettore Ronconi e Marika Roma, e infine del comitato No Inc, Simona Silvestri e Giuliano Tripolini. Le ipotesi sul campo sono principalmente due, secondo i due comitati: Prima: “il comune di Albano non esclude più di essere costretto, laddove la proroga venga confermata, a sottoscrivere una ordinanza di chiusura urgente della discarica di Albano, sulla base dell’inquinamento riscontrato da Arpa Lazio nelle falde acquifere sottostanti il sito industriale da cui attingono centinaia di pozzi ad uso civile e commerciale della zona, ancora sprovvista di acquedotto pubblico”, sottolineano Ust e Salute Ambiente Albano. Seconda: “istituzioni e cittadini sono pronti a reiterare all’Ufficio Rifiuti Lazio la richiesta di revoca in autotutela delle vecchie autorizzazioni regionali classe 2009 mai revisionate e aggiornate, ma su cui si fonda la riapertura del VII invaso”, chiosano le due realtà cittadine.