Uno spettacolo imperdibile in un palcoscenico quasi ‘naturale’ per la musica. Opera in Roma, nella Chiesa di San Paolo entro le Mura a Roma, ha presentato “W. A. Mozart Requiem in re minore k 626”, con il Coro Città di Roma e l’Orchestra Sinfonica di Roma, diretto da Davide Dellisanti e con quattro cantanti solisti come Miriana Colagiovanni (soprano), Beatrice Maccaroni (contralto), Delfo Paone (tenore) e Andrea Carcassi (basso). La Messa da Requiem K 626 in Re minore, l’ultima opera incompiuta di Wolfgang Amadeus Mozart, rappresenta un labirinto di contraddizioni e misteri che nel corso del tempo ha diviso gli storici e i musicologi, alimentando congetture e accendendo passioni. Mozart portò a termine solo l’Introito: Requiem aeternam, e scrisse le parti principali dell’opera indicando di tanto in tanto il motivo melodico dell’accompagnamento.
In questo stadio sono pervenuti Kyrie, Sequentia (con il Lacrimosa che si ferma dopo le prime otto battute) e l’Offertorium. Dopo la morte di Mozart, la moglie Constanze delegò il completamento del Requiem a tre allievi del marito, per meglio avvicinarsi agli intenti originari dell’opera, ma solamente Franz Xaver Süssmayr continuò il lavoro, riordinando in modo omogeneo il lavoro dei collaboratori precedenti e completando i brani totalmente mancanti del manoscritto. Sin dalle prime note è presente un senso d’angoscia, è come se l’autore avesse paura della morte e del giudizio ed è come se essa fosse già presente. Il concerto ha soddisfatto i palati più fini e soprattutto ha letteralmente riempito la bella chiesa anglicana al centro di Roma, a dimostrazione di come la musica di qualità non conosca crisi.