Paolo Bianchini è pronto a scendere in campo in occasione delle elezioni regionali del Lazio, fissate per i prossimi 12 e 13 febbraio, candidandosi nella lista di Azione-Iv al Consiglio Regionale. 58 anni, una figlia, laureato in Economia, funzionario della Regione Lazio dove ha ricoperto diversi incarichi, tra cui capo delle segreterie di Assessori e Presidenti del Consiglio e Vicecapo di Gabinetto del Consiglio regionale, Paolo Bianchini, a 29 anni è stato sindaco di Anguillara Sabazia, suo paese di origine, e poi consigliere della Provincia di Roma tra il 2008 e 2012. Dopo 15 anni nel Partito Democratico ha deciso di iniziare un nuovo percorso e oggi si batte “con passione e impegno per una comunità che vuole crescere e che per farlo ha bisogno di cure, attenzioni e progetti innovativi”, dice al nostro giornale. Questa la sua ricetta per la Regione Lazio.
Dottor Bianchini, il 12/13 febbraio si voterà e lei ha scelto di candidarsi al Consiglio regionale del Lazio. Perché?
“Ho deciso di candidarmi al Consiglio regionale del Lazio con la volontà di proseguire il mio impegno politico, per una Regione realmente vicina alle persone. Nello specifico, credo sia arrivato il momento della responsabilità, il momento in cui serve restituire valore alla parola Istituzione e soprattutto al rapporto fra cittadini e istituzioni, per una Regione che sappia dialogare ancora di più con le persone, una Regione ancora più amichevole e aperta”.
E per farlo ha scelto la lista di Azione-Iv, dopo una militanza nel Partito Democratico durata 15 anni. Perché?
“Dopo15 anni ho deciso di non rinnovare la tessera del Partito democratico. Il Pd ha perso la sua ispirazione originaria, un partito autoreferenziale e confuso nella linea politica, lontano dalla società e dai bisogni concreti delle persone, incapace ormai di portare cambiamento e di agire per il bene comune. Oggi sono qui perché ho constatato una consonanza di idee e di visione della società con il programma politico di Azione, un partito con proposte chiare, aperto al confronto ma forte delle proprie convinzioni, e voglio sostenere lo sforzo politico di Carlo Calenda candidandomi nella lista Azione-Italia viva alle prossime elezioni regionali, per evitare che tutti i sacrifici fatti negli ultimi 10 anni dai cittadini del Lazio vadano dispersi”.
Passiamo ai temi. Lei proviene dalla zona dei laghi a nord di Roma. Laghi che rappresentano un tesoro ambientale e naturalistico da tutelare. Quale la sua ricetta? Altro patrimonio è il mare, l’economia blu, come rilanciare il litorale nord?
“Turismo, cultura, infrastrutture, questo il trinomio da cui ripartire al fine di valorizzare questa meravigliosa porzione di territorio: territorio che per essere maggiormente attrattivo e moderno, deve avere una Regione che investe innanzitutto sulla mobilità, tenendo conto dei bisogni e delle esigenze di residenti, pendolari e turisti. Nel mio programma punto sull’accelerazione dei progetti per la rete ferroviaria FL 3 fino a Bracciano, sul raddoppio della Salaria fino a Rieti e sul progetto della Roma-Latina. E più in generale, sulla valorizzazione dei grandi snodi infrastrutturali della regione, dall’entroterra al mare. Mi viene in mente il Porto di Civitavecchia, che può e deve essere valorizzato, puntando sulle sue potenzialità. Ad esempio come nuovo polo logistico agro-alimentare e della catena del freddo, per un mercato in movimento che si integri con il territorio e ne ottimizzi le sue eccellenze locali. E ancora, come centro di produzione di energia rinnovabile, una grande opportunità già prevista e finanziata nel “Piano Energetico della Regione Lazio”, che prevede lo sviluppo del Parco eolico off-shore Darsena Mare Nostrum”.
Diceva poc’anzi del turismo e della cultura…
“Dallo sviluppo di nuove risorse alla tutela del patrimonio ambientale e culturale della regione. A mio giudizio, è fondamentale sostenere e fortificare il turismo locale individuando strumenti e investimenti che favoriscano e semplifichino la nascita di nuove attività e la riqualificazione di quelle già esistenti. Nello specifico, guardando oltre alla straordinaria offerta della Capitale al valore della prossimità e dell’unicità territoriale e culturale, va incentivata la Rete dei Cammini e dei Sentieri religiosi anche in vista del Giubileo 2025 che porterà nel Lazio flussi considerevoli di pellegrini e visitatori. Va potenziata la proposta dei laghi, iniziando da subito con la realizzazione della pista ciclabile del lago di Bracciano: un anello di 36 chilometri per un’esperienza di turismo inclusiva e sostenibile. E sempre riguardo al litorale nord – tra le mete di villeggiatura più frequentate della regione -, infine, immagino tra i passi successivi per un modello turistico sempre più vario e attrattivo, la realizzazione di un nuovo approdo turistico a Santa Severa e del polo archeologico e scientifico nel territorio di Santa Marinella”.
Tra le proposte più interessanti del suo programma, quella di rendere gratuito il trasporto pubblico per giovani e anziani: un obiettivo praticabile?
“Come le dicevo la mobilità rappresenta uno degli asset fondamentali del nostro territorio regionale e la gratuità del trasporto pubblico per alcune fasce di popolazione si inserisce in questo percorso di buonsenso, concretezza e vicinanza ai bisogni del cittadino. Io credo che il Tpl gratuito sia auspicabile ma chiaramente bisognerà fare i conti con i bilanci. Nella Capitale c’è un’elevata percentuale di evasori sui mezzi pubblici, mentre nel resto del Lazio CoTral. ha contrastato efficacemente questo fenomeno. Penso, inoltre, che il Tpl possa essere gratuito anche per un’ampia fascia di popolazione finora esclusa, e che secondo me ha diritto a viaggiare gratuitamente: da chi ha perso il lavoro ai 40enni che hanno un’occupazione precaria, oltre che a giovani ed anziani”.
Dottor Bianchini, infine vorrei farle una domanda sulla sanità. Da dove ripartire?
“Va sottolineato il lavoro svolto dal candidato presidente Alessio D’Amato, che in questi anni ha ridato dignità e qualità alla Sanità del Lazio e ha contrastato in maniera egregia ed efficiente l’emergenza pandemica nella nostra Regione. Da qui si deve ripartire ed è prioritario lavorare sodo per tutelare sempre di più i diritti dei cittadini. In tal senso, immagino una Regione dotata di un sistema di pronto intervento, in cui i piccoli ospedali diventino poli funzionali per operazioni salvavita e, allo stesso tempo, alleggeriscano gli ospedali più grandi. Ma non solo. Tra le nostre proposte, anche la creazione, come sperimentato in altre realtà regionali, di una agenzia unica regionale per le emergenze che inglobi le due strutture di Ares 118 e del 112 in una sola azienda: un’unica struttura più efficiente che operi in velocità. E di pari passo, un sistema di medici di base rafforzato e integrato strategicamente nella rete del servizio sanitario per un’assistenza sul territorio più efficace, capillare e vicina alle persone. Questi i nostri obiettivi”.