Roma: all’ospedale San Carlo de Nancy la quarta edizione del corso di ecocardiografia transesofagea 3D
La migrazione sanitaria, secondo l’ultimo rapporto della Corte dei conti, pesa notevolmente sulle casse pubbliche. Basti pensare che dal 2012 al 2021 la mobilità sanitaria interregionale è costata alla Regione Lazio 2,15 miliardi di euro. Per invertire questa tendenza, uno degli strumenti fondamentali, è dotarsi di tecnologie d’avanguardia e specialisti della formazione sul territorio. È quanto sta avvenendo all’ospedale San Carlo de Nancy di Roma. “Questa è la quarta edizione di questo corso avanzato di ecocardiografia transesofagea 3D e si tiene presso l’ospedale San Carlo di Nancy, che da poco ha accreditato con il sistema sanitario nazionale la sua cardiochirurgia”, spiega il professore Giuseppe Speziale, coordinatore della cardiochirurgia di Gvm Care and Research. “Questo – prosegue – è un reparto molto avanzato sia tecnicamente che tecnologicamente, che ha permesso proprio di lavorare su pazienti molto complessi e difficili, su tutte le patologie cardiache, con dei risultati eccellenti. E la formazione è proprio la chiave di tutto questo perché senza non potremmo avere risultati come quelli che abbiamo registrato qui a Roma”. Il corso è patrocinato dalla Mitral Academy. “Mitral Academy – aggunge Speziale – è un’associazione di appassionati di valvola mitralica, in tutto il mondo. E investe da sempre in formazione, attraverso eventi, congressi, meeting, corsi, questa volta lo facciamo presso l’ospedale San Carlo di Nancy dove la cardiochirurgia nasce proprio con questo spirito perché la maggior parte delle patologie cardiache vengono trattate con tecnica senza bisturi, quindi transcatetere o con chirurgia meno invasiva”. Attualmente l’ecocardiografia tridimensionale “riveste un ruolo cardine. Sia in cardiochirurgia che nell’interventistica strutturale in quanto permette di effettuare un’analisi dei dataset tridimensionali e vedere realmente il cuore come è composto e formato ed è quella che noi definiamo anatomia in movimento”, fa sapere il dottor Corrado Fiore, responsabile scientifico del corso e cardiologo di Gvm Care & Research. “Tramite i software eco 3D – aggiunge – siamo in grado, ad esempio, di ricostruire le proiezioni della valvola mitralica, avere un dataset valvolare e su questa immagine poi dare al cardiochirurgo tutta una serie di informazioni che saranno utili durante l’intervento e prima dell’intervento per pianificare la riparazione della valvola stessa. In interventistica strutturale il ruolo è doppio dell’ecocardiografia 3D in quanto permette uno screening prima del paziente per capire che approccio utilizzare e poi durante l’intraoperatorio è una vera e propria guida che guida il cardiologo interventista, il cardiochirurgo interventista, nell’esecuzione di interventi quali le mitraclip, quali le triclip, quali la chiusura dell’auricola. La formazione – conclude Fiore – in questo ambito è fondamentale affinché vengano raggiunti gli standard di livello. Il corso di oggi è volto proprio a questo: cioè con un approccio teorico pratico i vari discenti sono tenuti a ricostruire il dataset tridimensionale, a effettuare un’analisi qualitativa e quantitativa post-processing che poi è alla base di una education di un certo livello e quindi consenta di tirar fuori i dataset tridimensionali migliori per poi pianificare l’intervento.