SALARIO MINIMO, CATTANEO A CUSANO TV: CONTROPRODUCENTE

SALARIO MINIMO, A. CATTANEO (FI) A CUSANO TV: “CONTROPRODUCENTE. AUMENTEREMMO IL SALARIO A UN MILIONE DI PERSONE ABBASSANDOLO AD ALTRI 10 MILIONI”

“Quando fa questi spettacoli non si sta rivolgendo al Presidente dell’aula, ai colleghi parlamentari, lui sta facendo dei video, degli show buoni per i social. Sarebbe facile dire a Conte che se teneva tanto al salario minimo poteva farlo quando per due volte è stato Presidente del Consiglio con due maggioranze diverse”.

A parlare è Alessandro Cattaneo, Deputato di Forza Italia, che così si è espresso riferendosi all’ex Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante il programma di Cusano Italia Tv “L’imprenditore e gli altri”.

“Tutti noi che siamo in aula vogliamo aumentare gli stipendi degli italiani, vogliamo affrontare il problema dei lavoratori cosiddetti poveri”, ha proseguito Cattaneo. “Il salario minimo può essere addirittura controproducente, sono altre le iniziative che possono aiutare nel concreto. Soprattutto quella di estendere la contrattazione collettiva dei lavoratori poveri che oggi sono invece fuori dalla contrattazione collettiva e quindi in qualche modo fuori dalle tutele del lavoro, questa è con grande chiarezza la nostra proposta. Mi sorprende quando la sinistra, invece che entrare nel merito, fa slogan e show di questo tipo.

Prendiamo il settore metalmeccanico, quanti sono i contratti firmati da Confindustria nel settore metalmeccanico sotto i 9 euro? Zero, neanche uno. Se io fisso per 9 euro il salario minimo alcune aziende metalmeccaniche alla prossima prima crisi potrebbero uscire dalla contrattazione collettiva e dare il salario minimo secco. Ho così diminuito per milioni di lavoratori lo stipendio”, sottolinea il Deputato di Forza Italia.

“Ricordo bene che un anno fa, quando si iniziava a parlare di salario minimo, la CGIL era stata molto contraria e a favore del discorso che oggi stiamo facendo sul ricomprendere nella contrattazione collettiva chi oggi ne è escluso, poi avete cambiato idea”, ha ribattuto in studio rivolgendosi a Barbara Tibaldi della FIOM-CGIL.

“Visto che conosciamo dove ci sono gli abusi, lì andiamo a colpire. Quindi partite iva, stagisti sfruttati, sistemi cooperativi, appalti, alcuni ne fanno un utilizzo distorto, allora andiamo e colpiamo in maniera mirata dove stanno gli abusi. Ma attenzione, la nostra unica paura è che fissando per legge un numero di salario minimo, magari aumentiamo il salario forse ad un milione di lavoratori, ma rischiamo di abbassarlo a 10 milioni”, ha spiegato Cattaneo.

Sul confronto tra Italia e Germania, il Deputato di Forza Italia ha poi aggiunto, “Molte volte si dice che gli stipendi in Germania siano saliti rispetto ad anni fa molto più di quanto non siano saliti in Italia. Però ci dimentichiamo di dire che anche il PIL è proporzionalmente salito in Germania e non è salito in Italia, quindi è impossibile immaginare che i salari si alzino e il PIL rimanga al palo – ha sottolineato – c’è questa tendenza delle sinistra con troppe ideologie nel provare a invertire l’ordine dei fattor. Ossia, prima vogliono alzare i salari e così stimolare il PIL a crescere, ma purtroppo non funziona così in economia. Spero veramente che comprenderemo tutti che è superata la fase in cui l’imprenditore è dalla parte opposta, o addirittura avversa, del tavolo rispetto al proprio operaio o dipendente”.

E infine un commento sul rischio che si torni alle gabbie salariali, “Non credo che le gabbie salariali siano uno strumento moderno oggi, bisogna viceversa accorciare le disuguaglianze dei territori, provincia, città metropolitana ecc … Queste sono le forbici del Paese da avvicinare, non credo nelle gabbie salariali”, ha concluso Alessandro Cattaneo.