EUROPEE, PAOLO ALLI (FONDAZIONE DE GASPERI E PRESIDENTE AP) A RADIO CUSANO: “SCANDALOSO CHE I PARTITI ITALIANI ABBIANO VOTATO A BRUXELLES CONTRO UN PROVVEDIMENTO DEL GOVERNO. ORMAI È CAMPAGNA ELETTORALE PERMANENTE”
“Le ideologie hanno la prevalenza sulla realtà, mentre De Gasperi era un uomo profondamente realista. Lui diceva che l’antifascismo non è soltanto uno schieramento contro un regime che storicamente si è realizzato purtroppo in Italia, ma è qualcosa che vale per tutte le forme di totalitarismo, per tutte le forme che vogliono limitare la libertà, che vengano da destra o da sinistra. Anche in questo De Gasperi è un grande profeta”. Così Paolo Alli, segretario della fondazione De Gasperi e presidente di Alternativa Popolare, ha dichiarato a Radio Cusano Campus nel corso de ‘L’Italia s’è desta’, programma condotto dal direttore del giornale radio Gianluca Fabi e Roberta Feliziani.
“In pochissimi sanno che il 25 aprile come festività fu istituita da Alcide De Gasperi proprio nell’ottica di riunificare il paese”, ha spiegato Alli. “È il segno di come un uomo, un visionario, ha saputo vedere proiettata nel tempo la necessità di un momento di riunificazione. Il nostro è un paese che è sempre stato diviso in due blocchi: monarchia-repubblica, DC-PCI, destra-sinistra, bipolarismo di Berlusconi. Però ci sono stati momenti in cui il popolo italiano è stato capace anche di unirsi quando c’erano problemi, ricordiamo l’epoca delle Brigate Rosse, del terrorismo, quando da giovane studente uscivo di casa e i miei genitori erano preoccupati di non rivedermi rientrare alla sera. Abbiamo vissuto dei passaggi storici molto importanti nei quali il popolo italiano però alla fine è riuscito a trovare dei momenti di unione.
Oggi c’è anche un problema di comunicazione – ha sottolineato – un paese nel quale c’è un’elezione ogni sei mesi è in continua campagna elettorale. Quello che è successo ieri a Bruxelles per cui i partiti italiani hanno votato contro un provvedimento deciso dal Governo italiano è una cosa scandalosa, ma risponde alla logica della campagna elettorale permanente. Questo è uno degli elementi che favorisce la divisione, perché ormai è chiaro che siamo, anche elettoralmente, in un sistema bipolare che andrebbe superato”.
E a tal proposito riferendosi alle elezioni europee, Paolo Alli ha continuato dicendo: “I partiti politici dovrebbero smetterla di parlare di alchimie strane e andare veramente ai problemi della gente. I partiti devono prendersi il coraggio della propria responsabilità, i leader politici devono essere responsabili di quello che dicono e devono parlare delle cose che stanno a cuore alla gente, questa è la prima ricetta per riportare gli italiani vicini alla politica e quindi vicino alla cabina elettorale. L’astensionismo è un fenomeno non solo italiano – ha voluto precisare il presidente di AP – ormai è strutturale da molto più tempo, diciamo che ci stiamo avviando a imitare gli altri paesi. In Francia un Presidente della repubblica governa per 5 anni con il consenso di poco più del 20% della popolazione. É ovvio che poi ci sono dei popoli che riescono comunque in virtù del loro particolare nazionalismo, chiamiamolo come vogliamo, a restare uniti nonostante questo. Noi invece abbiamo questa mania tutta italiana di farci del male per cui spesso siamo capaci anche di parlare di noi stessi peggio di come ne parlano gli altri. Questo è tutto collegato un po’ ad una mentalità nostra autolesionistica e al fatto che le strutture dei partiti non rispondono più a quella che è stata la loro funzione storica, cioè di educare e di aiutare il popolo a crescere nella democrazia. Questo purtroppo è stato delegato, negli ultimi anni si sono introdotte una serie di regole volte ad ammazzare i partiti, ma oggi non siamo più neanche in condizione di ricostruire il tessuto territoriale” , ha concluso Alli.