Rampelli (Fdl): Manovra supporta il ceto medio

Manovra,F. Rampelli (Fdl): Manovra supporta il ceto medio,importante accordo tra Governo e istituti di credito. Tassa su extraprofitti?Definizione ideologica,chiamiamolo contributo di solidarietà

“Sono molto soddisfatto di una manovra che supporta fortemente il ceto
medio, salvaguardando il taglio del cuneo fiscale che viene reso
strutturale dalla legge di bilancio scorsa. Questa è un’ottima notizia, dà l’idea di un governo serio che ha delle prospettive durature, che non vive alla giornate e non fa marchette tanto per crescere elettoralmente, come siamo stati abituati a constatare nel corso degli ultimi decenni ”. Questo il principio
dell’intervento del Vice Presidente della Camera Fabio Rampelli ai
microfoni di Radio Cusano nel corso della trasmissione ‘5 Notizie’
condotta da Gianluca Fabi, riguardo la manovra economica
varata dal Governo. “Estremamente importante-prosegue- è l’accordo
raggiunto dal Governo con gli istituti di credito per 3,5 miliardi di
contributo da banche e assicurazioni che testimoniano come le vecchie
ideologie vengono sotterrate da una realtà mutevole”.
Facendo eco alle parole del ministro Tajani che ha definito il concetto di
tassa sugli extraprofitti un concetto ‘Bolscevico’ aggiunge “il tema non è
come si definisce il contributo bancario, bensì una realtà storica recente
complessa che racconta una crisi di famiglie e imprese importante.
Migliaia di imprese hanno chiuso sia per cause storiche come l’avvento
della pandemia o l’inizio dei conflitti, sia per lo strutturarsi di processi come
quello della digitalizzazione fino all’implemento dell’intelligenza
artificiale. La speranza è che l’essere umano resti al centro del
processo evolutivo, ma rimane il fatto che le famiglie sono andate in difficoltà. Di
questo non bisogna però colpevolizzare gli istituti o le loro abilità nel
generare profitto. Piuttosto-chiosa- bisogna che lo Stato si faccia carico
delle necessità di chi ha bisogno chiedendo un contributo come quello
sopracitato, ad enti che hanno generato introiti dovuti alla situazione
storica e non solo ad abilità manageriali proprie, aiutando in un momento
di difficoltà collettiva”.
Richiesto un suo parere sulla possibilità che le banche e le assicurazioni
scarichino il contributo fornito allo Stato sui correntisti, afferma “Non
credo che sia possibile un evento del genere, complice il fatto che ci sono
istituti come la Banca d’Italia che esistono proprio per evitare accadimenti
di questo tipo. Il problema reale è a mio avviso invece il cambiamento che
sta subendo il sistema bancario. Necessita sempre più di una diminuzione
dei posti di lavoro complice un’implementazione della tecnologia che
permette sempre più lo svolgimento di operazioni da remoto con il
cellulare, provocando la chiusura di sportelli bancari e una minore
domanda di personale. Reputo necessario vigilare sul tema”, sostiene il Vice
Presidente della Camera.
Rampelli poi conclude il suo intervento commentando la modifica del sistema
di credito nel suo insieme “il sistema sta celermente cambiando. Prima le
banche commerciali erano equiparabili a quelle d’affari ma ora non più.
Non è possibile tornare alle origini, è imperativo piuttosto convincere gli
istituti bancari a investire sul territorio di appartenenza tramite
agevolazioni e incentivi, e perseguire progetti economici
e non finanziari: reinvestire quindi sull’economia reale, sui progetti, sulle startup, sui giovani, sui professionisti, sulle imprese”.