UE, P.Paganini ( analista socio-economico e Policy Innovator- Competere.eu): Italia ai margini dell’Europa che conta. Gabinetti UE senzaitaliani. Unico Commissario capace è stato Tajani
“L’Italia continua a dimostrarsi debole nella costruzione della propria influenza europea, in particolare nelle posizioni strategiche che contano nei gabinetti dei Commissari europei, dove si prendono le decisioni cruciali per il futuro dell’Europa e dei suoi Stati membri. Francia e Germania la fanno da padroni, così anche i paesi del Nord Europa e dell’Est”. Lo dichiara in una nota l’analista socioeconomico Pietro Paganini analizzando la posizione dell’Italia in Europa. E prosegue “avere un Commissario vicepresidente esecutivo non basta: se non occupiamo i posti chiave dove si prendono le decisioni, la nostra influenza resta marginale. Questo significa non solo non poter orientare le politiche, ma anche rimanere all’oscuro di sviluppi importanti fino a quando è troppo tardi per reagire. Questa fragilità mina la capacità dell’Italia di difendere i propri interessi strategici, dal Made in Italy ai settori produttivi chiave, fino alla dieta mediterranea, elemento distintivo della nostra identità”.
Gli ultimi due Commissari italiani, Paolo Gentiloni e Federica Mogherini, secondo Paganini “hanno fallito nel costruire una continuità attraverso squadre forti e strutturate, capaci di garantire un peso politico duraturo. Una volta lasciate le loro posizioni-precisa- non è stato messo in piedi alcun sistema per mantenere o accrescere la rilevanza dell’Italia a Bruxelles. L’ultimo e forse unico Commissario italiano che sia riuscito a lasciare un segno duraturo è stato Antonio Tajani”. E lo spiega facendo riferimento a dati che “parlano chiaro. Secondo quanto riportato da Politico, su 53 ruoli chiave nei gabinetti dei Commissari del nuovo Collegio von der Leyen 2, l’Italia conta appena tre presenze, mentre Germania e Francia continuano a dominare. Quattro Commissari, incluso il Presidente Ursula von der Leyen, hanno un tedesco come capo di gabinetto, e cinque come vice. Anche la Francia mantiene una forte influenza, con sette vice nei principali gabinetti. Non possiamo più permetterci di essere spettatori passivi di un’Europa che conta sempre meno sull’Italia” chiosa Pietro Paganini per il quale è “necessaria una strategia chiara e decisa per riportare il nostro Paese tra i protagonisti dell’Unione Europea. L’Italia deve investire in una presenza solida e continua nei gabinetti dei Commissari, costruendo squadre che siano in grado di orientare le politiche europee e tutelare i nostri interessi. Se continuiamo a partecipare ‘per finta-conclude- rischiamo di perdere definitivamente il nostro posto al tavolo delle decisioni”.