Almasri, Sisto (Viceministro Giustizia): “ Iscrizione Meloni nel registro indagati non è atto dovuto”

Almasri, Sisto (Viceministro Giustizia): “ Iscrizione Meloni nel registro indagati non è atto dovuto ma avviso di garanzia, si poteva fare diversamente. Non ci sentiamo intimiditi e porteremo avanti le dovute riforme”.
“La situazione è semplice: c’è stata una denuncia dell’avvocato Li Gotti che in modo asciutto ha raccontato i fatti riguardanti il cittadino libico poi rispedito in patria. L’avvocato ha ipotizzato delle fattispecie di illeciti a mio avviso surreali, in cui contestava alla premier Meloni e ad altri esponenti del governo il reato di peculato e favoreggiamento. Questo è accaduto dopo che la Corte d’Appello di Roma stessa aveva predisposto la scarcerazione del cittadino libico e il ministro Piantedosi aveva provveduto a rimandarlo in Libia per ragioni di sicurezza. Nonostante ciò il procuratore di Roma Lo Voi ha ritenuto ci fossero gli estremi per iscrivere mezzo governo nel registro degli indagati, perché bisogna chiarire che questo è un avviso di garanzia vero e proprio non un atto dovuto come si è detto”. Lo ha dichiarato ai microfoni di Radio Cusano il viceministro Francesco Paolo Sisto (FI) intervenuto nel corso della trasmissione ‘5 Notizie’, condotta da Gianluca Fabi, in merito all’ avviso di garanzia ricevuto dalla premier Meloni e da altri esponenti del governo dalla procura di Roma. E sul perché questo sia un avviso di garanzia e non un atto dovuto ha proseguito “l’atto dovuto di cui si parla è l’atto di trasmissione al tribunale dei Ministri, che però è successivo all’iscrizione nel registro degli indagati operata dalla Procura. Questo è accaduto soltanto-spiega Sisto- dopo che il procuratore ha deciso che la fattispecie di reato era verosimile, e ha ritenuto opportuno iscrivere i soggetti nel registro degli indagati. Solo poi è stato trasferito il procedimento al tribunale dei Ministri che è competente. La mia lettura è che il fatto è assurdo, il procuratore doveva immediatamente richiedere l’archiviazione, ma l’importante è non dire che l’atto era inevitabile e non si poteva fare diversamente”. In merito al fatto che questa operazione possa essere una risposta della magistratura alla riforma sulle carriere afferma“ credo che ci sia stata una derivazione del procuratore Lo Voi. Fare politica attraverso la giustizia è qualcosa di cui ci eravamo liberati: sinceramente non capisco la necessità dei magistrati di ergersi in modo diverso rispetto agli altri”. E ha terminato “la risposta del governo è stata chiara. Oggi abbiamo fissato il termine per la discussione della riforma sulle carriere, senza timore e in piena regolarità costituzionale. Non abbiamo motivo per sentirci intimiditi da nessuno: andremo avanti sulla strada delle riforme con decisione” ha concluso il viceministro Sisto.