Dazi, A. Orsini (sociologo): “Difficile che Meloni riesca a portare a casa risultato significativo, incontro con Trump non è impresa facile. La Casa Bianca controlla i vertici dell’Italia, Meloni sta a Trump come Lukaschenko a Putin”
“L’ incontro con Trump da parte di Meloni è doveroso, la Presidente del Consiglio sta facendo un tentativo per proteggere le nostre imprese. A mio avviso la sua è una missione quasi impossibile perché Trump con questi dazi persegue molti fini, tra cui dare l’idea al suo elettorato che possa vincere questo braccio di ferro con l’Europa. Non credo perciò che sarà così morbido con Meloni nelle trattative, rimane però la speranza che la premier possa portare a casa qualche risultato importante: incrociamo le dita”. Così ai microfoni di Radio Cusano il prof. Alessandro Orsini, sociologo intervenuto a ‘Battitori Liberi’, trasmissione condotta da Gianluca Fabi e Savino Balzano, in merito al viaggio della premier Meloni alla Casa Bianca. E ha aggiunto “Difficile che si riesca a portare a casa un risultato significativo, non riesco a immaginare che Meloni possa tornare con un accordo che prevede un’Italia senza dazi. Farò le mie valutazioni dopo gli eventi, certo è che quella di Meloni non è un’impresa facile”. Il sociologo si sofferma poi sulla situazione geopolitica, affermando che “caduto il muro di Berlino, si è creato un sistema dominato dagli USA che si sono espansi in Europa, come testimoniato-spiega Orsini- anche dall’espansione della Nato che di fatto è sotto l’egida americana. Questa espansione del potere in Europa, si è tradotta in Italia nella penetrazione sempre più profonda dell’influenza americana nella repubblica italiana: la Casa Bianca ora controlla i vertici del potere in Italia, e può influenzarla fino a decidere di fatto chi sarà il prossimo Presidente della Repubblica. E il sistema informativo-continua- contribuisce a questo movimento verso Washington. Oggi l’Italia sta agli USA come la Bielorussia sta alla Russia, Meloni è subordinata a Trump come Lukashenko lo è a Putin, dal punto di vista delle relazioni internazionali il rapporto è lo stesso”. Orsini termina quindi l’intervento con una riflessione “In Italia noi abbiamo tanti giornalisti che, come Soloviov in Bielorussia cerca di creare consensi per il Cremlino, tentano di fare lo stesso per la Casa Bianca: fondamentalmente tanti direttori di giornale, conduttori televisivi e radiofonici sono dei Soloviov italiani. Il sistema dell’informazione è corrotto, viviamo in una società libera che però vive nella menzogna. Io mi sento attenzionato ad alti livelli per queste mie opinioni? Non posso rispondere, ma il mio caso è la prova certa che il sistema è corrotto” ha concluso Alessandro Orsini.