IA, AVV. G.SPINAPOLICE (ESPERTO DIRITTO IA): SE NON GOVERNIAMO ORA QUESTA TRANSIZIONE A DISTRUGGERCI SARA’ LA NOSTRA INCAPACITA’ DI DISTINGUERCI DALLA MACCHINA. LA POLITICA AGISCA
“Il comunicato diffuso da PwC (rete multinazionale di imprese di servizi professionali) sull’impatto dell’IA in Svizzera mostra ciò che da tempo andiamo affermando: non tutti i lavori sono destinati a sparire, ma solo quelli che non portano con sé una componente umana non replicabile”. Così in una nota l’Avv. Giovanni Spinapolice, esperto di Filosofia del Diritto delle IA. E prosegue “il punto non è che la laurea conti meno ma una laurea tecnica, fondata su competenze facilmente automatizzabili, non protegge più. E non basterà aggiornare i profili tecnici per rincorrere la macchina. Al contrario -sottolinea Spinapolice- sarà sempre più urgente formare esseri umani in grado di restare centrali dove la macchina non può arrivare: pensiero critico, sensibilità etica, immaginazione, giudizio, relazione, interpretazione”. Secondo l’Avv. Spinapolice “serve un nuovo umanesimo tecnologico, non per nostalgia del passato, ma per costruire un futuro in cui l’intelligenza artificiale sia alleata e non padrona. Le università dovranno essere ripensate in profondità per salvaguardare le competenze necessarie alla governance dell’IA e per riconvertire le filiere obsolete verso studi umanistici riformati, capaci di affrontare la complessità del presente e l’imprevedibilità del futuro. Nel frattempo-ribadisce Spinapolice- milioni di lavoratori rischiano l’esclusione. La politica non potrà limitarsi ad assistere: dovrà agire con ammortizzatori sociali intelligenti, ma anche con visione culturale. Se non governiamo ora questa transizione, non sarà la macchina a distruggerci, ma la nostra incapacità di distinguerci da essa”, conclude.