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Ambiente, Cacciatore su Parco Acquafredda e su multimprenditorialità
“Il Parco Acquafredda è salvo dalle minacce di possibili insediamenti insostenibili al suo interno.
Abbiamo ottenuto la tutela dell’integrità del Parco, storica eredità dell’impegno delle forze ecologiste, in particolare di Angelo Bonelli e dei Verdi che oggi rappresento come Europa Verde in Consiglio regionale.
Mi sono speso per portare all’attenzione della Commissione regionale Ambiente, dove la delibera sul Parco è stata discussa, elementi di sostanza che hanno raccolto un’ampia condivisione. Gli emendamenti a mia prima firma sono stati votati, con la sottoscrizione di molti dei presenti.
Tuttavia mi ha sorpreso vedere come anche colleghe e colleghi del Centrodestra abbiano espresso opinioni in direzione della tutela. Era stata la Giunta Capitolina Alemanno, anni addietro, a consentire insediamenti edilizi in cambio della cessione di aree agricole che facevano parte del perimetro di Acquafredda”
Lo afferma Marco Cacciatore di Europa Verde e Presidente Commissione X Regione Lazio, che poi si è soffermato su un altro tema:
Oggi in Commissione Ambiente abbiamo affrontato, nel quadro del Piano d’Assetto Acquafredda, anche l’argomento della multimprenditorialità in ambito agricolo.
Se da un lato sono molto contento per aver raggiunto un accordo che mira a garantire la salvaguardia del Parco, non condivido invece gli emendamenti presentati del Presidente Valerio Novelli in merito.
Quello della multimprenditorialità è un istituto previsto dalla Legge regionale sui parchi, che tuttavia non obbliga gli agricoltori a praticarla.
Se non si fa attenzione, l’utilizzo distorto della multimprenditorialità, in una situazione che vede attività agricole in difficoltà a produrre profitti (si pensi solo che il più grano pregiato non si vende sopra i 15 euro a quintale), finisce per snaturare l’attività agricola.
L’uso improprio di questo istituto, darà sempre più la possibilità di insediare strutture ricettive all’interno dei parchi, o anche impianti di biogas o produzione energetica al di fuori, purché figurino complementari all’attività agricola.
Si attende intanto la decisione della Corte Costituzionale, che ha impugnato alcuni punti della legge regionale di Collegato 2020, che ampliava la possibilità di insediare strutture agricole a finalità ricettiva: ad inserirlo nel testo furono emendamenti proprio sempre del Presidente Novelli”.
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