Reithera, “a giugno, forse, il vaccino ‘nostrano’. Ma serve trasparenza”

“Apprendiamo con piacere la notizia dell’investimento di 69,3 milioni, previsto dal contratto di sviluppo, stipulato tra Invitalia – Agenzia per lo sviluppo d’impresa – di cui il commissario per l’emergenza pandemica Domenico Arcuri è amministratore delegato e la ReiThera, azienda farmaceutica di Castel Romano, che con ulteriori 11,7 milioni potenzierà i propri stabilimenti per arrivare a produrre 100milioni di dosi all’anno del vaccino anti Covid”. Lo sostiene il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che precisa: “Ci chiediamo però quanti altri mesi occorreranno per l’ulteriore sperimentazione, considerato che, al momento, abbiamo appena superato la Fase 1. Chiediamo pertanto alle autorità preposte, di parte governativa e regionale, la massima chiarezza nei confronti dei cittadini, un popolo stremato da confinamenti, restrizioni altalenanti, crisi economica e occupazionale, ristori che tardano e via enumerando. Dare alla collettività l’illusione – continua il presidente – che si potrebbe dall’oggi al domani uscire dal tunnel grazie al miracolo del vaccino prodotto a Castel Romano in completa autonomia, significherebbe soltanto infiggere un altro ferale colpo a un corpo già provato”. Se non intervengono novità, ulteriori investimenti o colpi di reni per accelerare i tempi, si stima servano almeno 5 o 6 mesi per le ulteriori fasi di sperimentazione. “Un tempo non brevissimo – chiosa Maritato – se tutto va bene si potrebbe iniziare a giugno quindi, massima chiarezza verso l’opinione pubblica”.