Dal 7 al 27 giugno il nuovo festival di street art nella Capitale che stupirà.
E’ iniziato il conto alla rovescia per il “Regeneration Pandemic Pigneto” patrocinato dal V municipio, prodotto da Lopa future art e organizzato da Pigneto Pop e Waldo event network.
Il nuovo festival di street art di Roma prevede la realizzazione di tre grandi murales su tre muri del quartiere che anche quest’anno è al centro della scena artistica della Capitale: Pigneto. A partire da lunedì 7 giugno alle h 10.00 gli artisti Alvarez, Carlos Atoche, Fabio Petani, e Chiara Vannucchi inizieranno a dipingere i muri del cinema Avorio in via Macerata per poi passare a Largo Venue sulla Prenestina e infine la Scuola Virginia Woolf.
“Il festival è stato pensato come un elemento di cura artistica e post pandemica grazie ai significati mistici che i cittadini potranno soggettivamente rintracciare nelle forme e nei colori. La predominanza di verde sottolinea la speranza verso il grande impegno della medicina nel processo di ripresa economica e sociale del Paese. Il manifesto indica solo il punto di partenza del festival che trova le sue radici negli aspetti culturali anziché politici, nella rigenerazione e non nel dibattito afferente il ruolo attivo o passivo dei vari Paesi del mondo nella lotta alla pandemia. Gli artisti del festival a loro volta svolgono un ruolo di rappresentazione creativa dei cambiamenti sociali che la pandemia ci ha portato a vivere” Dichiara Lorenzo Panunzio ideatore del festival.
“Con Pigneto Pop crediamo fortemente in questo progetto che va molto più in là di un festival di Street Art perchè ha come obiettivo il coinvolgimento della cittadinanza attraverso l’arte, la creazione di un senso di appartenenza della nostra comunità intorno a nuove simbologie post pandemiche e la promozione di valori chiave per la ripresa quali la cultura, lo scambio, l’attenzione, ovvero i valori che come movimento di quartiere promuoviamo quotidianamente” Dichiara Eva Vittoria Cammerino, tra i fondatori del Movimento di quartiere Pigneto Pop che negli ultimi mesi si è distinto per azioni mirate a favore del verde, contro l’abbattimento indiscriminato degli alberi e per un’interlocuzione costante con le istituzioni per il problema dei cassonetti.
Se la rigenerazione urbana dei quartieri di metropoli molto popolose come Roma non passa solo dalla Street Art è però innegabile che la cultura attraverso grandi murales contribuisca a rigenerare spazi e strade soprattutto in un momento in cui gli abitanti si accingono ad entrare in un nuovo momento storico. La pandemia è stata per tutti una grande sfida, che ha cambiato il modo di vivere, di sedersi a tavola, di interagire, di ascoltare.
Attraverso la rappresentazione creativa dei cambiamenti sociali causati dal Covid, i tre murales si pongono come testimonianza storica e di passaggio da un mondo pre-pandemico ad un nuovo mondo post pandemico.
Regeneration Pandemic Pigneto rappresenta un esempio di rinascita, non solo di un quartiere ma di un Paese, e pone le basi per lanciare un messaggio profondo: ripartire non significa solo ripartire con l’economia, ma anche ripartire dalla società, dall’arte, dalla cultura e da una nuova attenzione vitale all’ambiente che ci circonda.
Un messaggio forte, tra protesta e speranza, per ricominciare.