41BIS, AVV.ROSSI ALBERTINI (LEGALE COSPITO)

“Bisognerà sicuramente aspettare per leggere le motivazioni. Comunque consideri che la possibilità di ricorrere in cassazione contro una pronuncia del tribunale di sorveglianza in materia di 41bis è possibile esclusivamente per violazione di legge, ovvero vengono esclusi tutti i possibili rinneghi a una motivazione del tribunale di sorveglianza che sia invece contraddittoria. Pertanto è molto stretto il margine in cui deve inserirsi il ricorso ovvero denunciare un’assenza di motivazioni che quasi mai ricorre: credo che i successi in cassazione in materia di 41bis siano pari a zero o molto vicino allo zero virgola qualche punto percentuale, proprio perché per volontà del legislatore è stato impedito alla difesa di sollevare dubbi relativi alla motivazione”, così ai microfoni di Radio Cusano, nel corso della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ condotta dal Direttore del giornale radio Gianluca Fabi e da Roberta Feliziani, l’Avv. Flavio Rossi Albertini legale di Alfredo Cospito sottoposto ad un regime di 41bis perché “in virtù del suo trascorso giudiziario, avrebbe avuto un’autorevolezza nell’ambiente anarchico tale da essere seguito nelle sue indicazioni, nei suoi ragionamenti, nelle sue proposte politiche” spiega l’Avv. Rossi Albertini che prosegue “in realtà stiamo parlando del 41bis che nasce principalmente per contrastare la mafia stragista cioè un’organizzazione con caratteristiche piramidali, con capi e gregari. Tutto questo è scarsamente applicabile alla componente anarchica. Pur tuttavia Alfredo Cospito, per coloro che si sono occupati della sua vicenda, sostanzialmente è equiparabile alla stessa capacità di indirizzare l’operatività di presunti sodali all’esterno. Per questo è necessario tacitarlo, essendo i suoi pensieri pericolosi”. E sul 41 bis ha dichiarato “è un regime particolare, è una misura di prevenzione che avrebbe come unica finalità quella di impedire la comunicazione tra interno ed esterno, quindi tra il soggetto detenuto e i suoi gregari all’esterno, in realtà è stato denunciato da tantissimi anni che ciò non è. Il 41bis ha delle sue caratteristiche peculiari: si tratta di 21 o 22 ore al giorno chiusi all’interno di una cella, un colloquio al mese -per un’ora soltanto- con i prossimi congiunti e se non si ha la possibilità di fare questo colloquio, c’è la possibilità di una telefonata di 10 minuti sempre con i prossimi congiunti. E poi ancora, impossibilità di chiedere libri dall’esterno, di ricevere comunicazioni -sono sottoposte a censura perché si ha sempre la paura che possano celare ordini o comunicazioni relative all’associazione di appartenenza- e la possibilità di condividere con tre persone la socialità: un’area dove si può stare all’esterno che non è più grande di 30 metri quadri, con muri alti molti metri, quindi impossibilità di vedere un prato, un fiore, un albero ecc. Sostanzialmente una morte civile”.
E riguardo quindi la sua opinione circa il 41 bis, l’Avvocato ha risposto “le Nazioni Unite dichiarano violative dei diritti umane queste forme di detenzione. Si chiamano i Mandela Rules -spiega- e sono delle indicazioni che provengono dalle Nazioni Unite che ritengono che la permanenza per oltre 15 giorni, con un isolamento protratto per 22 ore al giorno, determina una violazione dei diritti umani. In Italia ci sono persone sottoposte al 41bis da trent’anni a cui è impedito di abbracciare un figlio, una moglie, un padre ecc. Certo –ha proseguito- in misure eccezionali per periodi limitati può essere contemplata una forma di isolamento atta a limitare la comunicazione tra un soggetto ritenuto pericolosissimo e l’esterno. Ma trent’anni in 41bis è assolutamente immotivato, è tortura”.
Infine, circa l’influenza politica sulla vicenda Cospito “Abbiamo un sottosegretario alla giustizia che è sottoposto a processo penale per aver reso un mostro Alfredo Cospito nel 2023. Abbiamo un altro sottosegretario alla giustizia che ieri parlava di Cospito come nemico dello Stato ritendendo che lo Stato ha vinto e che il nemico è stato ‘piegato’, o qualcosa del genere. Mi sembra chiaro -ha concluso- che quantomeno una porzione della politica, cioè quella governativa, aveva un punto di vista assolutamente contrario a quello perorato da Cospito nel corso della battaglia che ha intrapreso lo scorso anno”.