BANCHI A ROTELLE, D.TONINELLI A RADIO CUSANO

BANCHI A ROTELLE, D.TONINELLI A RADIO CUSANO: UNA BUFALA COSTRUITA AD ARTE DALLA LEGA. TV? OGGI NON ESISTE PIU’. L’ETA’ MEDIA DEI TELESPETTATORI E’ DA OSPIZIO

“E’ la dimostrazione di come alcune macchine di comunicazione dei partiti, (in particolare la Lega con “la bestia”), siano macchine in grado di creare bufale in maniera straordinariamente efficace. I banchi a rotelle non erano stati inventati da Lucia Azzolina, erano già presenti nei tabulati dei materiali gestionali delle scuole da anni, ma la strategia leghista della macchina propagandistica l’ha resa una suggestione efficace per andare contro il governo. La sentenza della corte dei conti dimostra palesemente che era tutta una bufala perché quei dirigenti scolastici della scuola di Venezia, che probabilmente avevano una vicinanza politica con la Lega, non avevano messo all’interno della dotazione organica i 40 banchi a rotelle, li avevano mandati al macero e, non avendoli utilizzati, la corte dei conti li ha condannati”, così Danilo Toninelli, ex ministro dei trasporti e delle infrastrutture, intervenuto a Radio Cusano Campus durante ‘L’Italia s’è desta’, programma d’informazione condotto dal direttore del giornale radio Gianluca Fabi e dalla giornalista Roberta Feliziani, in merito alla condanna di un ex Preside e della Direttrice a risarcire fino a 15 mila euro ciascuno per aver mandato al macero banchi a rotelle mai utilizzati. E prosegue “in quel periodo, che era praticamente il Conte 2, e c’era Lucia Azzolina ministra della scuola, ricordo la bile che mi saliva ogni volta che interveniva Salvini e i suoi soldati di partito. Due erano gli argomenti che costantemente ripetevano: i banchi a rotelle della Azzolina e i monopattini di Toninelli”. Riguardo invece il limite imposto da instagram sui contenuti politici, Toninelli ha dichiarato “è allucinante e fa capire quanto questi colossi del web, oligopolistici se non monopolistici dell’informazione e che detengono il potere di miliardi di dati relativi a miliardi di persone, possano dall’oggi al domani decidere che non arrivano più determinate informazioni a due miliardi di iscritti a quel social: siamo alla follia più totale. Io da cittadino voglio avere tutti gli strumenti per acquisire la maggior consapevolezza politica e di informazione per farmi la mia opinione. Quindi il semplice fatto che siano stati limitati i contenuti politici è senza dubbio un freno alla possibilità di acquisire informazioni”. E sulle presunte interferenze russe sul voto europeo “gli unici che possono dire qualcosa su questo sono certamente gli operativi dell’intelligence italiana che hanno l’accesso a questo genere di informazioni. Molto spesso, quando non posso informarmi direttamente su alcune cose, mi affido a degli esperti che descrivono in maniera più corretta e oggettiva quello che i giornali scrivono con tentativi di manipolazione o di condizionamento del voto. Il fatto che l’Italia dica che Putin ha un potere talmente grande da intervenire tramite i suoi hacker e condizionare le opinioni e quindi il voto degli italiani, a lui fa gioco, l’ultimo che andrà a smentire queste notizie è proprio Putin. E io da cittadino vorrei che si evitasse di fare una cortesia a Putin.

“Un bel segnale” ha definito Toninelli quello di Elly Schlein di appoggiare il referendum contro il jobsact anche se “lei va a firmare a titolo personale, sottolineando che molti altri del suo stesso partito non lo faranno. A questo punto se io fossi un elettore del PD mi domanderei che tipo di leader è la Schlein visto che non è in grado neanche di guidare il suo Pd su tematiche fondamentali come quella del Jobsact e dell’art. 18. Questi sono temi tecnici non etici e dunque la libertà di coscienza non c’entra nulla. Ormai quello è un partito che se va bene è impegnato dalla mattina alla sera a gestire le beghe interne, se va male si fa il comitato elettorale, il comitato d’affari per piazzare qualcuno dei suoi in qualche posto di potere”.
“Non sono simili le bufale della bestia salviniana e quelle delle pagine de La fucina e la mosca Tzè Tzè che Casaleggio propinava sui social?” è stata la domanda di un ascoltatore a cui Toninelli ha risposto “in quel periodo il M5S non utilizzava neanche lontanamente strumenti di costruzione di bufale per il consenso. Avevamo degli strumenti informatici sì, avevamo ‘la cosa’ ed era una radio, tv già nel 2013. Poi l’abbiamo chiusa”. E a proposito di Tv “io non credo nella televisione, non ho la televisione, invito le persone a spegnere la tv, tanto non esiste più. Ma ci rendiamo conto che i programmi di punta di intrattenimento politico se vanno bene raggiungono mezzo milione di telespettatori con un’età media da ospizio? Con tutto il rispetto per l’ospizio, ma l’80% dei telespettatori di Vespa ha la televisione accesa appunto in ospizio”, ha concluso.