Giunta, L'intervista
L’INTERVISTA – Alessandra Sartore: “Regione Lazio, dal rischio default al risanamento”
Alessandra Sartore è Assessore regionale a Programmazione Economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio. Una delle colonne portanti della amministrazione Zingaretti e personaggio apprezzato da maggioranze e opposizioni per la sua competenza e la sua apertura al dialogo.
Lazio Politico ha intervistato l’assessore Sartore all’indomani della approvazione della manovra economica, che ha visto la Pisana impegnata sotto le feste di Natale.
Assessore Sartore, avete appena approvato il Bilancio 2021-23 e la Legge di stabilità 2021. Lei ha commentato definendolo un bilancio “coraggioso”, come mai?
Sì, anche quest’anno e nonostante le difficoltà abbiamo approvato il Bilancio e la Legge di stabilità prima di Natale. Il nostro nono Bilancio, ci tengo a sottolinearlo!
E’ importante che un ente abbia una situazione dei conti solida e anche un quadro fiscale chiaro per i contribuenti ad apertura del nuovo anno. E’ un bilancio coraggioso per il periodo che stiamo vivendo. Non era scontato poter confermare le misure fiscali, sia Irpef che Irap.
Per le famiglie, resta la platea dei 2,3 milioni di contribuenti esentati dalla maggiorazione, e 500 mila sono coinvolti dalla riduzione dell’Irpef con un criterio di progressività.
Abbiamo confermato anche l’abbassamento dell’Irap dello 0,92% per le imprese, allargando la platea dei beneficiari. E in più, sempre dal punto di vista fiscale, abbiamo previsto per il triennio 2021-2023, la disapplicazione dell’imposta regionale sulle concessioni statali dei beni del demanio marittimo (è un’imposta che pagano i porti del Lazio, Civitavecchia, Fiumicino, Gaeta, Anzio e gli altri).
Quali sono le imprese interessate dall’abbassamento dello 0,92 dell’Irap?
La misura interessa le imprese che operano sul territorio regionale e hanno una forte propensione all’export, quelle femminili, i soggetti che operano nei comuni montani nel settore del commercio al dettaglio, della ristorazione e di ulteriori attività professionali, dei soggetti operanti nel settore delle Attività di proiezione cinematografica, teatrale e librerie, di specifici soggetti operanti in alcune categorie merceologiche e le imprese di nuova costituzione da parte di over 50 disoccupati.
Con un mio subemendamento in Aula, approvato all’unanimità, sono stati recepiti tre emendamenti che allargano la platea al settore della pesca e dell’acquacoltura, ai residenti nei comuni inclusi nelle zone del cratere del sisma del 2016 e alle cooperative sociali iscritte nell’albo regionale con valore della produzione netta inferiore a un milione di euro. E’ stato inoltre esteso il periodo di esenzione dell’Irap.
Il primo è per le imprese operanti nei piccoli comuni (esenzione da cinque a sei anni); il secondo per quelle – sempre operanti nei piccoli comuni – costituite da giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, da donne e da soggetti di età non inferiore a 50 anni che risultano disoccupati al momento della costituzione della nuova impresa (esenzione da tre a quattro anni).
E’ una misura che porterà benefici reali nelle casse delle imprese, motore del nostro tessuto produttivo regionale.
Che altre novità nel 2021 per i cittadini del Lazio dalla Legge di stabilità?
Ci sono novità anche sulla tassa auto, con una misura che chiarisce il quadro normativo e premia i comportamenti virtuosi delle società di leasing e noleggio a lungo termine.
Confermiamo l’esenzione della tassa auto per il triennio 2021-23 per i veicoli nuovi con alimentazione ibrida benzina-elettrica, inclusa l’alimentazione termica, o con alimentazione benzina-idrogeno, immatricolate per la prima volta nel Lazio. E va avanti l’iter di trasferimento ai comuni del patrimonio immobiliare ex ONPI (Opera nazionale pensionati d’Italia), ex ENAOLI (Ente assistenza orfani lavoratori italiani) ed ex ENLRP (Ente nazionale lavoratori rimpatriati e profughi).
Si prevede in particolare di trasferire con vincolo di destinazione ai comuni che già li utilizzano per finalità scolastiche, i beni immobiliari appartenenti al patrimonio regionale. E poi ancora, misure di funzionalità amministrativa e gestione contabile, prevedendo, tra le altre, il rilancio della governance del servizio NUE 112.
Il testo iniziale, presentato dalla Giunta, ha subito delle modifiche in Consiglio? Quali?
Il passaggio in Consiglio ha mantenuto l’impianto generale, ma ha aggiunto degli interventi a sostegno di determinate categorie. Come le dicevo, abbiamo ampliato la platea dei beneficiari dell’abbassamento dell’Irap e inserito dei sostegni alle imprese agricole che si trovano nelle zone montane, a quelle produttrici di kiwi, vista la moria che ha investito nel Lazio questa coltivazione, e ancora, le imprese vivaistiche.
Non sarà stato facile in questo anno di crisi mettere a punto una manovra del genere. E per quanto riguarda gli investimenti?
Nonostante le difficoltà e puntando a garantire e migliorare i servizi essenziali, dal trasporto pubblico a quelli socioassistenziali, prosegue il sostegno della Regione per investimenti strategici con la programmazione unitaria (risorse del Bilancio, Fondo Sviluppo e Coesione e quota regionale dei programmi comunitari) per un totale di 921 mln per il 2021, 920 mln per il 2022 e 573 per il 2023, al netto di altri trasferimenti statali e comunitari. Cosa ci faremo?
Si tratta di infrastrutture, dei collegamenti ferroviari dei pendolari, delle arterie principali che collegano il nostro territorio. Penso alla Superstrada Orte-Civitavecchia, alla Ferrovia Roma-Lido, alla Campoleone-Nettuno e alla Roma-Viterbo, alla Linea C della Metropolitana di Roma, inoltre sono previsti interventi di manutenzione straordinaria della rete viaria.
Prima del Bilancio, il Consiglio ha anche approvato il Documento di Economia e Finanza Regionale 2021-23 e le Linee di indirizzo per lo sviluppo sostenibile e la riduzione delle diseguaglianze. Cosa prevedete per la nuova programmazione europea? Sono anche le proposte della nostra Regione per il Recovery Fund?
Con l’approvazione delle Linee d’indirizzo per lo sviluppo sostenibile e la riduzione delle diseguaglianze e del Documento di economia e finanza regionale 2021, tracciamo il nuovo orizzonte di progresso socio-economico della nostra Regione.
La programmazione della politica unitaria di lungo periodo, contenuta negli Indirizzi 2021-27, si interseca, infatti, con la programmazione economica per il prossimo triennio, contenuta nel Defr. E’ stato importante discutere e condividere in tandem questi due atti in Consiglio perché l’orizzonte di medio-lungo periodo entro cui tendono è analogo ed entrambi si proiettano verso quello che è l’obiettivo comune delle politiche economiche europee, nazionali e regionali, la ripresa e la resilienza.
Il lavoro su questi documenti è stato fatto, com’è noto, in una situazione eccezionale, quella determinata dalla pandemia da Covid-19. E’ stato quindi fondamentale, dopo la crisi sanitaria, coniugare i due assi su cui si basa la nuova programmazione europea – lo sviluppo sostenibile e la riduzione delle diseguaglianze – nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica.
La sintesi è un policy mix di 44 progetti per un Lazio «più intelligente, più verde, più connesso, più sociale, più vicino ai cittadini» per un valore stimato di circa 6,5 miliardi. Oltre la metà di queste risorse deriverebbe dai Fondi Strutturali di Investimento Europeo e dai fondi per lo sviluppo rurale; quasi il 40 per cento proverrebbe dalle attribuzioni del Fondo di Sviluppo e Coesione e la quota restante dai trasferimenti statali.
Lei è uno dei pochi assessori, stimati davvero dalle opposizioni. Un riconoscimento del lavoro svolto?
La ringrazio, ma ciò che conta è il lavoro di squadra della Giunta e il confronto con il Consiglio che in questi anni è sempre stato propositivo e costruttivo. Ci siamo posti sempre in una posizione di massima apertura delle proposte migliorative dei nostri testi e di ascolto delle esigenze di tutti e dei territori, e questo approccio è risultato vincente.
Abbiamo lavorato insieme per migliorare la nostra Regione e il merito dei risultati raggiunti è della squadra che ha funzionato.
Ormai sono 7 anni che è assessore al bilancio. Che regione ha trovato finanziariamente e che regione trova oggi?
Nel 2012, era una Regione tecnicamente vicina al default finanziario, commissariata dal punto di vista della sanità e poco affidabili dal punto di vista dei pagamenti ai fornitori.
Quello che siamo riusciti a fare, con una profonda opera di risanamento dei conti, è trasformare le nostre debolezze in un punto di forza, perché oggi il Lazio è una Regione sulla quale si può scommettere e nella quale poter investire, finalmente fuori dal commissariamento della sanità e con servizi migliori.
Ci ha aiutato la continuità amministrativa e legislativa e abbiamo lavorato molto per semplificare e sburocratizzare le procedure, il nostro patrimonio immobiliare era un onere e oggi è un valore aggiunto (penso al Castello di Santa Severa, al WeGil a Trastevere, alla Torre di Palidoro a Fiumicino).
Abbiamo riportato certezza nell’ecosistema economico e riacquistato fiducia da parte del tessuto produttivo e degli enti locali. Abbiamo alle spalle ben otto giudizi consecutivi di parifica da parte della Corte dei conti e abbiamo invertito la rotta sull’utilizzo dei Fondi europei, cogliendone le opportunità di crescita per il nostro territorio.
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