MEDIO ORIENTE, STEFANO BISI (GRANDE ORIENTE): “OCCORRE CHE L’ITALIA FACCIA PREVALERE IL LINGUAGGIO DELLA DIPLOMAZIA”
“Ci sono pezzetti di guerra che compongono una guerra mondiale. Occorre che l’Italia faccia prevalere, nei contesti europei e internazionali, il linguaggio della diplomazia perché occorre parlare per superare le guerre. l’Italia è un paese che vuole la pace e per volere la pace ci vuole che parli il linguaggio della diplomazia”.
Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, ha condiviso le sue riflessioni durante la trasmissione di Radio Cusano Campus “L’Italia s’è desta” riguardo alla situazione attuale in Medio Oriente e nel mondo.
“Durante i primi mesi dell’invasione russa dell’Ucraina invitammo nel nostro incontro annuale i due Grandi Maestri di Russia e dell’Ucraina. In quell’occasione dissi loro che auspicavo che le trincee venissero coperte di fiori e di alberi per poi avere i frutti da consumare attorno allo stesso tavolo. Una metafora semplice, diretta, immediata, che era appunto un invito al dialogo, al parlare per superare il conflitto. Così però non è stato: le trincee sono ancora sporche di sangue degli uomini che combattono sui fronti contrapposti, ancora parla il linguaggio delle armi”, ha continuato Stefano Bisi.
“Il ruolo della massoneria -ha precisato- è quello di costruire attraverso il lavoro rituale nelle Logge uomini migliori. Se si riesce a costruire uomini migliori, si proporranno idee migliori per il mondo. Poi alle istituzioni pubbliche spetta il compito di trovare gli accordi affinché trionfi la pace e la concordia tra i popoli”, ha spiegato il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia.
In merito alla classe politica attuale, Bisi ha poi aggiunto: “Non mi permetto di giudicare chi rappresenta le nostre istituzioni nel mondo. Credo che facciano del loro meglio, ognuno si impegna affinché regni la pace ovunque”. E sulla situazione italiana “Noi amiamo l’Italia, la nostra patria, perché abbiamo contribuito a costruirla con la partecipazione al Risorgimento, con la partecipazione alla stesura della Costituzione della Repubblica Italiana: il Presidente dell’assemblea dei 75 era un nostro fratello”, ha sottolineato Bisi. “Siamo legati al destino di questo paese anche se talvolta non ci viene riconosciuto questo ruolo. Siamo ancora a rivendicare l’esecuzione di una transazione firmata nel ‘91 dall’allora Presidente del Senato, Giovanni Spadolini, che ci assegnava 140 metri quadrati di palazzo Giustiniani per la realizzazione del museo della Massoneria Italiana. Siamo ancora lì e aspettiamo ora il giudizio della cassazione”, ha concluso Stefano Bisi.